Sei chiuso tra le tue quattro mura, la tua fotocamera è lì che ti guarda, un po’ impolverata, e c’è una domanda che ti tormenta: come fare foto in casa? E soprattutto, come farne di belle, creative e originali?
È vero, fare foto in casa senza sacrificare la creatività è difficile, ma non impossibile. Ecco un’idea semplice da realizzare ma molto d’effetto.
Vedi? Quello seduto davanti al PC sono io, così come sono io quello intento a leggere un libro in poltrona. Più a destra, invece, sto facendo un gioco di magia con le carte a me stesso: in questa immagine mi sono letteralmente moltiplicato!
L’effetto è semplicissimo, e molti lo conosceranno già: si tratta di un’esposizione multipla.
Ricordo che da ragazzino mi divertivo con gli amici a fare qualcosa del genere con la funzione panoramica dal mio cellulare. In pratica, facevo comparire più volte nell’inquadratura la stessa persona dopo averla fatta passare alle mie spalle.
In questo caso, non c’è bisogno di giocare a nascondino con il sensore della tua fotocamera: gli unici requisiti sono un treppiede (o un piano d’appoggio dell’altezza desiderata) e una conoscenza assolutamente base di Photoshop.
Come “clonarti”
Posiziona la fotocamera a seconda di come hai immaginato la composizione, e scatta tante foto quanti “cloni” di te vuoi far apparire. Mi raccomando: è importante mantenere invariati i dati di scatto. Questa accortezza previene eventuali “incongruenze” tra le foto, e ti semplifica il lavoro di post-produzione (che vedremo in seguito).
Non c’è bisogno di una seconda persona per attivare l’otturatore: utilizzando il timer della fotocamera basterà verificare la messa a fuoco e poi scattare (in senso di correre: hai 10 secondi per metterti in posa!) nella posizione desiderata.
È importante pianificare in anticipo le posizioni che i tuoi cloni occuperanno, in modo da evitare le sovrapposizioni.
Il mio consiglio è di utilizzare la macchina in modalità manuale, anche per quanto riguarda la messa a fuoco. In questo modo eviterai che eventuali cambiamenti nelle condizioni di luce (ad esempio una nuvola passeggera) sconvolgano i settaggi tra uno scatto e l’altro.
Per assicurarti di mettere a fuoco tutte le aree di interesse dell’immagine, utilizza un diaframma chiuso (f11 o superiore, ma senza arrivare a f22), in modo da avere una buona profondità di campo. Non preoccuparti per i tempi di scatto: grazie al treppiede, i tempi possono essere anche parecchio lunghi – a patto che tu stia fermo!
Una volta collezionate tutte le foto necessarie, è il momento di spostarsi in Photoshop.
Vai con la post-produzione!
A dirla tutta, personalmente preferisco sempre importare i file in Lightroom. Non è un passaggio obbligatorio, ma mi permette, una volta applicate le correzione di luce e colore, di copiare le impostazioni di sviluppo della prima foto editata.
Poi non resta che incollarle su tutte le altre foto della serie, rendendo i colori uniformi con un solo clic.
Dopo questo primo passo, seleziona le foto che ti interessano e aprile come livelli in Photoshop (un’immagine vale più di mille parole: guarda qui sotto come fare!).
Il percorso è ben noto a chi ricorre alla tecnica del focus stacking per fotografie macro o di paesaggio. Questa tecnica prevede che i singoli scatti vengano importati come un unico file ma su più livelli sovrapposti.
Non ci resta, dunque, che applicare una maschera di livello nera (ALT+tasto SX sull’icona della maschera in basso a destra). Poi, dipingiamo su di essa utilizzando un pennello bianco per riportare al livello sottostante la parte di immagine contenente il nostro clone. Tutto il resto della foto, intanto, grazie alle accortezze prese in precedenza, rimarrà identico.
Una volta “bucati” tutti i livelli in corrispondenza dei cloni, possiamo condensarli insieme con la scorciatoia CTRL+SHIFT+ALT+E e salvare (CTRL+S).
Il file a questo punto apparirà in automatico in Lightroom in formato tif. Ora che l’unione è completata, puoi modificare ulteriormente i colori della tua esposizione multipla a piacimento – io, ad esempio, ho optato per il bianco e nero!
E quando avrai sfogato tutta la tua creatività facendo foto in casa con questa tecnica, perché non passare ai video? L’effetto, infatti, è facilmente riproducibile anche in versione “animata”. Viste le differenze tra i software di uso comune (Da Vinci Resolve, Premiere Pro, Final Cut…), però, ti consiglio di approfondire l’argomento con un tutorial specifico per il programma che utilizzi – su YouTube c’è l’imbarazzo della scelta!
Cosa ne pensi dell’immagine che ho preso come esempio sin dall’inizio di questo articolo? Puoi farmelo sapere anche commentandola sul mio profilo Instagram!
Se hai domande o commenti, contattami!
Spero che questo breve articolo ti abbia invogliato a sperimentare qualcosa di nuovo durante questo periodo così inusuale.
Anzi, se realizzerai una tua esposizione multipla, non esitare a mandarmi il risultato: mi farebbe molto piacere!