Scattare foto di allenamento indoor non è mai stata una mia abitudine – ho sempre preferito l’outdoor anche nelle stagioni più rigide. Come tanti in questa quarantena, però, anch’io ho dovuto fare di necessità virtù. Così ho scoperto che anche un allenamento indoor sul pan gullich (uno strumento che gli scalatori come me usano per rafforzare dita e braccia) può offrire tanti spunti fotografici.
Il vostro salotto o il vostro garage potranno non sembrarvi le ambientazioni più stimolanti – del resto siete abituati ad averli sotto agli occhi ogni giorno – ma se proverete a guardarli con l’occhio del fotografo sono sicuro che noterete particolari interessanti.
Partiamo con l’ammettere che fare foto di azione indoor è particolarmente impegnativo per la questione della luce, che spesso è scarsa o di origine artificiale. Dall’altro lato, però, lavorare in condizioni di luce prevedibili – o addirittura controllabili da noi stessi – è un grande vantaggio rispetto alla fotografia outdoor!
Un po’ di tecnica
In generale, un tempo di scatto di 1/250s è abbastanza rapido da ottenere una foto nitida e senza mosso, ma richiede anche un’illuminazione sufficiente in quanto il sensore è esposto alla luce per un periodo di tempo relativamente corto. Per questo motivo, è preferibile evitare diaframmi superiori a F4 e impostare le ISO di conseguenza.
Dall’altro lato, un diaframma molto aperto (come F1.8) cattura molta più luce, ma la profondità di campo si riduce moltissimo, risultando spesso insufficiente a mettere a fuoco la totalità del soggetto. Tra l’altro, teniamo conto che la profondità di campo si riduce anche in funzione della vicinanza con il nostro soggetto, fattore che in casa può metterci in difficoltà visti gli spazi ristretti.
Ultimo, ma non meno importante, non bisogna aver paura di alzare le ISO, se necessario. Un po’ di rumore digitale, purché non eccessivo, è spesso correggibile in post-produzione, e quando non lo è passa in secondo piano nel quadro di una foto interessante.
Quale obiettivo?
Non esistono lenti sbagliate: ogni lunghezza focale ha le sue peculiarità, quindi l’obiettivo va scelto a seconda dell’immagine che si vuole realizzare e della storia che si vuole raccontare.
Personalmente, la mia lente preferita per l’indoor è il 16-35. Soprattutto quando gli spazi sono angusti (come in casa), con la sua estremità più ampia permette di includere la totalità del soggetto nell’inquadratura e apre le porte a prospettive inusuali.
In post-produzione
Quando si passa alla post-produzione, meno c’è da correggere e meglio è! Un buon file RAW in partenza è fondamentale e permette molte più scelte creative rispetto ad uno scatto che richiede correzioni per problemi di esposizione. È importante spendere un po’ di tempo a inizio shooting per trovare i dati di scatto più adeguati alla situazione, in modo da potersi concentrare esclusivamente sulla composizione durante l’azione.
Personalmente preferisco sottoesporre lievemente le mie foto (-0.7 EV), in modo da poter mantenere tempi veloci anche con poca luce, in quanto in post-produzione è molto più semplice recuperare dettaglio dalle ombre che dalle alte luci. Il mio consiglio, quindi, è di esporre per le parti più luminose dell’inquadratura.
Sarebbe meglio fare foto di allenamento indoor quando il tempo è coperto e non si ha forte luce diretta, ma in caso di contrasti estremi tra dentro la stanza e fuori dalla finestra una buona silhouette può trasformare una situazione da incubo in un’occasione creativa.
Qualche consiglio per concludere
– I principali vantaggi degli spazi domestici sono la simmetria degli ambienti e la possibilità di controllare le distrazioni su cui in natura non abbiamo alcun controllo… Sfruttiamoli!
– Scegliamo un’inquadratura ampia se riusciamo ad includere linee e spazi vuoti che risultino armonici con la posizione del soggetto.
– Nel caso di spazi molto ristretti o con distrazioni invadenti preferiamo invece inquadrature più intime, concentrandoci sui dettagli (a volte pochi dettagli possano bastare per raccontare una storia!).
– Via libera alle prospettive inusuali, ad esempio da sopra (o sotto) il soggetto (io ad esempio tengo sempre una scala a pioli a portata di mano!).
Se ti interessa approfondire un po’ di più come fare foto di allenamento indoor (soprattutto per l’arrampicata), puoi trovare sul blog di Oliunìd l’intervista completa da cui questo articolo è tratto.
Se le immagini che hai visto ti hanno incuriosito e desideri vederne di più sul mondo dell’arrampicata (outdoor e indoor), scopri qui la galleria dedicata!
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